La cassapanca presa in considerazione è stata costruita intorno alla seconda metà del XVI sec e gli inizi del XVII sec. (1550-1610) in legno di noce con intarsi in ulivo e cipresso (sul fronte nei riquadri ottagonali), ha una struttura prettamente rinascimentale. Il basamento è composto da cornici modanate che servono da supporto per le lesene laterali. I braccioli e la parte superiore dello schienale sono intagliati con motivi ornamentali (foglie d’acanto, spighe e tracemi).Sui fianchi sono state applicate delle cornici che formano un rombo.
Lo stato in cui si trovava era pessimo ed è stato per questo motivo che in concordanza con il parroco Don Franco Tortelli (parroco di carpenedolo – parrocchia di S.Giovanni Battista) e il consenso degli enti preposti per la tutela per il patrimonio artistico – entoantropologico di Mn–Bs-CR e della curia vescovile di Brescia è stato iniziato il lavoro di restauro. La prima decisione accordata con la dottoressa Casarin dopo un’ asportazione a secco dei depositi organici con pennello e aspirapolvere è stata quella di procedere con un’ accurata e più approfondita pulitura con dello sverniciatore, considerato che bisognava togliere i vari strati di vernice accumulata negli anni in quanto non permettevano la visione reale degli interventi eseguiti e il vero stato di degrado delle parti lignee. Essendo ingente l’attacco d’insetti xilofagi si è provveduto al trattamento tramite antitarlo per far in modo di salvaguardare il più possibile tutta la struttura lignea.
Con la pulitura si è visto che la maggior parte delle cornici, piedi a mensola e basamento, in origine costruiti in legno di noce, erano state sostituite nei vari anni utilizzando legno di pioppo.
Vari gli intarsi eliminati sia nella parte superiore che in quella inferiore; mancante la formella centrale dello schienale.
Per quanto concerne i braccioli si è constatato che quello di sinistra era stato rifatto nel XIX sec. in legno di platano, mentre quello di destra era mancante di quella anteriore.
Dopo un ulteriore consulto con la dottoressa Casarin si è deciso di sostituire tutte le parti lignee costruite in pioppo, con legno di noce; di ricostruire la formella mancante dello schienale sempre in legno di noce, ulivo e cipresso.
Per quanto riguarda i braccioli si è deciso di non sostituire il sinistro rifatto nel XIX secolo, ma di procedere alla costruzione della parte mancante del destro sempre in legno di noce.
La seduta si può dire che è stata manomessa sempre nel XIX secolo applicando un taglio netto dividendola in parti disuguali.
Il restauro è poi proseguito inserendo intarsi in legno di cipresso e ulivo dove mancanti.
Dopo una leggera carteggiatura di tutte le parti della cassapanca si è ritenuto indispensabile passare alla fase di stuccatura per chiudere tutte le piccole lacune presenti nelle parti lignee tramite colla i perle e terre colorate
Si è poi provveduto ad una carteggiatura a mano con carta vetro grana fine per poter togliere lo stucco in eccedenza.
Dopo aver avuto il consenso della dottoressa Casarin si è passati alle fasi di finitura stendendo a più riprese varie mani di gomma lacca con tampone; si è poi passati ad una stesura di film protettivo a base di cera naturale togliendone eccedenza con un panno di lana.