STORIA DEL RESTURO DEL PORTONE CENTRALE

portone centrale

LIMONE SUL GARDA

portone centrale

Portone centrale

Il In concordanza con il parroco Don Eraldo Fracassi e il consenso degli enti preposti per la tutela per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Bs-Mn-CR e della curia vescovile di Brescia il portale d’ingresso  è stato rimosso per essere trasportato presso il laboratorio di restauro“Marini Vincenzo restauro mobili antichi”dove sono iniziati i lavori di restauro.

Parte posteriore

Il portale d’ingresso, situato nel mezzo della facciata della parrocchiale di San Benedetto Abate in Limone sul Garda, è stato costruito agli inizi del  XX secolo, in legno di larice ed è composto da assi modanate orizzontali e verticali che formano 49 riquadri rettangolari di varie dimensioni (quaranta più grandi e 9 più piccoli).  a causa delle mancanti manutenzioni ordinarie  da parte di restauratori c ompetenti e l’utilizzo da parte dei volontari di materiali non idonei il portone si presentava con vari strati di verbnice marrone sintetica sulla facciata , mentre per la parte posteriore per nascondere il vero stato di conservazione era stato applicato un compensato di mogano. 

Per questi due motivi la prima decisione presa dal restauratore Marini Vincenzo e dalla Dott.ssa Renata Casarin (responsabile della soprintendenza) è stata quella di eliminare  il compensato di mogano per vedere il vero stato di conservazione della parte posteriore e la rimozione dalla parte anteriore della vernice sintetica per capire se il portone nasceva laccato oppure no.

La pulitura ha messo in luce parecchie lacune in tutti i supporti lignei: formelle, cornici, basamento, fasce orizzontali e verticali; inoltre ha evidenziato vecchie stuccature non più funzionali che sono state eliminate meccanicamente.

Nei vari anni gli innumerevoli attacchi atmosferici, biologici, e d‘insetti xilofagi hanno compromesso tutta la struttura lignea provocando disgiunzioni, fessurazioni, sfarinamento delle parti a contatto con l’umidità. Le fessurazioni e le tassellature sono state integrate con inserti della stessa essenza lignea dell’originale (legno di larice per la parte anteriore mentre per la posteriore legno di abete) mantenendo per i tasselli forme trapezioidali. Per quanto riguarda le lacune più lievi,dopo aver consultato la dottoressa Renata Casarin, si è intervenuti chiudendole con dello stucco formato da colla in perle, gesso di Bologna e terre colorate. a questo punto dopo aver eliinato lo stucco in eccedenza sono stati stesi a più riprese vari strati di olio di teak.

 

In laboratorio

restauratori

Il nostro laboratorio è specializzato nel restauro e nella conservazione del patrimonio artistico ed è riconosciuto dalle Soprintendenze del territorio nazionale

Marini Restauro

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