Il confessionale, situato sul lato sinistro della navata centrale della parrocchiale dei S.S. Gervasio e Protasio in Cologne (Bs), è stato costruito verso la fine del XVIII sec. in legno di noce ed in concordanza con il parroco Don Gaetano Fontana e il consenso degli enti preposti per la tutela per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Bs-Mn-CR e della curia vescovile di Brescia è stato rimosso per essere trasportato presso il laboratorio di restauro“Marini Vincenzo restauro mobili antichi”dove sono iniziati i lavori di restauro.
Al centro della struttura troviamo la postazione del prete alla quale si accede tramite un’antina modanata a lignee verticali e orizzontali, che fa da porta. Il fedele può scegliere se inginocchiarsi a destra o a sinistra. La struttura è formata da quattro lesene lisce che portano alla loro estremità quattro capitelli corinzi e tra un capitello e l’altro troviamo dei festoni floreali. Il cappello è formato da un’imponente cornice dentellata alla cui sommità vi è un timpano a semi cerchio.
Dopo un sopralluogo della Dott. Renata Casarin (responsabile della soprintendenza di Mantova) ,presso il laboratorio di restauro, si è concordato, nonostante privilegiando un restauro conservativo,di smontare in tutte le sue parti il confessionale per facilitarne la pulitura, il consolidamento e il trattamento anti tarlo.
Nonostante il confessionale si trovasse all’interno della chiesa gli innumerevoli attacchi atmosferici, biologici, e d‘insetti xilofagi hanno compromesso tutta la struttura lignea provocando disgiunzioni, fessurazioni, sfarinamento delle parti ed è per questo motivo che si è proceduti con il trattamento antitarlo.Una volta che l’antitarlo è penetrato in profondità abbiamo steso in più riprese il paraloid B72 al 2 % in solvente per rendere più solide e meno farinose le pati attaccate da insetti xilofagi.A questo punto siamo intervenuti sulle lacune più gravi con filzettatura e tassellatura con legno di noce eseguendo forme ogivali e trapezioidali; mentre le formelle sono state rinforzate facendo delle “anime” interne rendendole compattate in modo tale che durante la dilatazione naturale non si verifichi il frammentarsi nei punti pre incollati. Una volta ricostruite le parti danneggiate è iniziata l’operazione di stuccatura per chiudere le ultime lacune rimaste; le più gravi con araldite mentre le minori con gesso di Bologna,colla e terre colorate. Si è poi provveduto ad una carteggiatura a mano con carta vetro grana fine per poter togliere lo stucco in eccedenza. La fase di finitura si è svolta stendendo a più riprese tramite uno stoppino della gomma lacca.