UN MOBILE UNA SACRESTIA

Il mobile della sacrestia è stato costruito nel 1718 in legno di noce per quanto riguarda la parte esterna, mentre per gli interni è stato usato del larice.
Lo stile del mobile è in perfetto barocco veneziano del 1600.L’opera è attribuita a Giacomo Lucchini di Castello di Condino (TN) che, tra il 1700 e il 1729, impiantò bottega a Tremosine, nella cui pieve lasciò esemplari di intarsio di inimitabile perizia. Il mobile si presenta con un basamento ed un’alzata.Il basamento è formato da 18 cassetti intervallati da quattro lesene. Ogni cassetto è intagliato sul fronte a basso rilievo, con rami e foglie; mentre i frutti intagliati a tutto tondo raffiguranti grappoli di uva, melograni, mele, pere, fichi, prugne e cardi fungono da pomoli.

Le lesene del basamento sono rappresentate da quattro putti in posizione eretta in pose diverse: quelli laterali hanno le braccia conserte mentre quelli centrali hanno una mano appoggiata al torace e una che sorregge la veste panneggiata.
L’alzata (la parte superiore del mobile) è suddivisa in tre livelli.
Il primo livello (o base ) è composto da una fila di sette cassetti lisci in legno di noce con all’interno un fiore ad intaglio tutto tondo che funge da pomolo.
Nel secondo livello troviamo cinque cassetti intagliati a basso rilievo in diverse forme di rami. Il rilievi sono sporgenti nella parte centrale formando nella loro torsione dei pomoli naturali.
Al di sopra di questi vi sono sette ante intagliate a basso rilievo di cui sei raffiguranti fiori mentre in quella centrale troviamo due rami di ciliegio con relativi frutti.
Sopra le due ante laterali troviamo intagliati due facce di amorini.
Le ante sono divise da otto lesene (mezze colonne).
Le lesene sono composte da un basamento formato da mensole, piedistalli e capitelli riversi intagliati a foglie d’acanto.
Su ogni basamento è presente un putto alato in posizione di forza che sorregge un capitello corinzio sul quale poggia il timpano dove troviamo quattro lanterne a forma di vaso e nel frontone intagliato la scritta 1718.
Il timpano (terzo livello) a forma curva è caratterizzato da cinque ante intagliate a basso rilievo di cui quattro raffiguranti piante di fiori mentre in quella centrale (più grande) troviamo due angioletti che sorreggono il calice con al centro la scritta “ IHS” con i tre chiodi del martirio.
Nella parte superiore dell’anta centrale troviamo la scritta “ SACERDOTES TUI DOMINE INDUANT IUSTITIAM PF 131” e nella parte inferiore la scritta “SANCTA SANCTE”.
Nelle lesene superiori che dividono le ante e sorreggono il cornicione finale vi sono inatagliati a basso rilievo dei visi di angioletti (amorini) e foglie.
La ferramenta (cardini, chiavistelli e serrature )è tutta originale del XVIII secolo.

GUARDA LE  FOTO

In laboratorio

restauratori

Il nostro laboratorio è specializzato nel restauro e nella conservazione del patrimonio artistico ed è riconosciuto dalle Soprintendenze del territorio nazionale

Marini Restauro

via San Vincenzo, 11 25038 Rovato
tel. 030 7701234